L'Eco del Sud - recensione Time to Mind
Come ridurre i tempi necessari per seguire tempestivamente le evoluzioni delle competenze
tecniche e comportamentali? E’ questo il quesito fondamentale sviluppato nel libro “Time To
Mind – Velocità ed efficacia dell’apprendimento: il nuovo vantaggio competitivo di imprese
e individui” di Gian Carlo Cocco, docente in eCampus di Economia del Capitale Umano e
di Neuroscienze applicate all’organizzazione.
Una guida per rendere l’apprendimento individuale e collettivo maggiormente rapido ed
efficace. Nella nostra società, basata sulle competenze, si assiste ad una continua
obsolescenza delle risorse intangibili derivante dalle incessanti innovazioni scientifiche,
tecnologiche, di mercato e dalla crescente turbolenza e imprevedibilità nella quale è immerso
ogni genere di organizzazione e ogni tipo di professionalità. La sfida, secondo la tesi
sostenuta nel libro, sta nel riuscire a concentrare gli investimenti, oltre che nelle hard skills,
anche, e soprattutto, nelle soft skills, le “ruote motrici del know-how”.
“Time to Mind”, come osserva lo stesso autore, “è una perifrasi dell’ormai consolidato
concetto di “Time to Market” che definisce, ha spiegato Gian Carlo Cocco nel corso del
webinar di presentazione del libro, “la necessità e il vantaggio competitivo che le imprese
hanno perseguito, e quelle che hanno avuto successo hanno raggiunto, nel ridurre i tempi tra
l’ideazione di un prodotto o di un servizio e la prima vendita nei confronti del consumatore,
del cliente o dell’utente. Questo concetto di Time to Market oggi, visto che siamo nella
cosiddetta società della conoscenza, deve essere trasferito in quello che è il processo di
acquisizione di conoscere e di capacità cioè il processo di apprendimento”.
Un libro non “da leggere la sera prima di addormentarsi” secondo Marcello Foa, presidente
della Rai, intervenuto nel corso del webinar di presentazione del volume, bensì da “studiare e
applicare perché rappresenta uno strumento importante”. Un testo “davvero interessante
perché diverso rispetto a un classico manuale di aggiornamento professionale”, ha continuato
Foa, soprattutto “per i manager che in una fase delicatissima come questa sono chiamati a
mettersi in gioco: sappiamo che spesso non basta avere la buona idea, non basta avere la
buona intenzione, serve avere la costanza e il metodo per migliorare se stessi, perché solo
essendo molto disciplinati si ottengono dei risultati”.
Un libro “molto interessante” anche dal punto di vista di Mario Mantovani, presidente di
Manageritalia, perchè “parla di intelligenza umana all’epoca dell’intelligenza artificiale”.
Secondo Mantovani “spesso nelle organizzazioni più si lavora in maniera ripetitiva e per
schemi consolidati, e più non si applica quella continuità di crescita dell’intelligenza che
servirebbe. Io credo – ha spiegato – che invece oggi questa sfida che ci viene proposta, che sta
nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ponga la necessità di conoscere meglio come
l’intelligenza dell’uomo funziona e quali grandissime potenzialità tuttora ha da dimostrare”.
(ITALPRESS).